Il ragazzino riesce a liberare il tigrotto dalla gabbia in cui lo hanno rinchiuso e lo porta con sé, convinto che, se riusciranno a raggiungere Taktsang – antico monastero in cima alle montagne conosciuto come “La tana della Tigre” (secondo la leggenda il guru Rimpoche, volato dal Tibet a dorso di una tigre, atterrò in una caverna sotto il monastero) – saranno salvi entrambi. E qui inizia la favola di fratellanza e di amicizia tra il cucciolo di uomo, Balmani, e quello di tigre, Mukti, che li porterà alla scoperta della vita, in un avventuroso viaggio tra pericoli e strani incontri con nomadi, cacciatori di miele e conducenti di yak, all’ombra silente dell’Annapurna, nello scenario spettacolare ma impervio dell’Alto Himalaya, inseguiti dai bracconieri determinati a riprendersi il prezioso cucciolo. E per fortuna anche da Hannah, la direttrice dell’orfanotrofio, che parte alla ricerca del bambino sparito. E sarà proprio lei a trovare i due piccoli fuggiaschi, spaventati ed esausti, e ad accompagnarli al monastero, seguendo il canto melodioso dei monaci. E qui finalmente sia il tigrotto Mukti che il piccolo Balmani troveranno una nuova mamma, perché a volte, se ci credi con tutto te stesso, i sogni si avverano. E le tigri sì, volano.